L'articolo di Ida Magli, recensito da Elly, mette finalmente un pò di chiarezza sul fatto che le società multietniche, in realtà, non esistono, perchè non possono esistere. Non possono stare in piedi perchè una pacifica convivenza tra gruppi con retaggio etnico diverso, alla prova del tempo non possono reggere. Arriveranno ad uno scontro, ad una resa di conti, se nel frattempo non si sarà verificata un'amalgama perfetta tra le varie etnie; alla lunga, qualcuno dei gruppi etnici che fanno parte della cosiddetta società multietnica, quella che si sentirà più forte in tutti i sensi, vorrà prevalere sulle altre etnie, facendole soccombere o sparire. E' sempre stato così, nella storia millenaria del mondo; con buona pace di propugnatori, sognatori e cantori di questo genere di società idealizzate. Ida Magli analizza questo concetto, dimostrando perchè in passato siano sparite società "favolose" come quella egizia dei faraoni, o quella greca dei Fidia e dei Platone. In tempi relativamente più vicini a noi, l'omologo Marsh, nel Giardino delle Esperidi, narrando della regina Teodolinda e dei suoi sudditi, racconta di quel "glorioso" popolo dei Longobardi che si stava lentamente avviando alla completa integrazione con le popolazioni italiche, da loro sottomesse. Ma giunsero i Franchi, chiamati in suo soccorso dal Papa (tanto per stare in tema con l'articolo della Magli), che presero il sopravvento sui Longobardi, subentrando a loro. I Franchi smantellarono l'dea di quello stato italiano unitario, che stava entrando nella concezione mentale dei re Longobardi, che avevano preso a modello Costantinopoli. E il corso della storia italiana sarebbe stata ben diversa: non sappiamo se in meglio o in peggio; di certo credo non avremmo avuto quella struttura piramidale feudale che, per esempio, i siciliani solo di recente sono riusciti a scrollarsi di dosso.
E, come sappiamo dalla Storia, con l'avvento del feudalesimo, si era entrati in pieno nel Medio Evo.
E, come sappiamo dalla Storia, con l'avvento del feudalesimo, si era entrati in pieno nel Medio Evo.
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