lunedì 27 aprile 2009

La Resistenza cancellata: Antifascisti uccisi più dai comunisti che da Mussolini

S’è appena consumata la fiera dell’ipocrisia del 25 Aprile festa della Liberazione, festa dell’antifascismo. Ma se davvero vogliamo onorare le morti degli antifascisti in 'toto', dobbiamo ricordare sia quelle deliberate dal Tribunale Speciale di Mussolini, sia quelle, ben superiori di numero, comminate nel corso dei processi di Mosca.Non è più accettabile un'ideologia ufficiale che così semplicisticamente oppone solo fascisti e antifascisti, quando si apprende che il comunismo ha massacrato più antifascisti del fascismo. Perché non entra mai nel "discorso pubblico" e tanto meno nei libri degli storici "ufficiali" il "fattore K"? Vogliamo davvero celebrare l'antifascismo? Bene perchè non riflettere sulla macelleria comunista di antifascisti e operai comunisti.I fatti, terribili, ebbero due scenari: Mosca e la Spagna. E si svolsero soprattutto a partire dal 1936. Ma già negli anni precedenti gli antifascisti italiani riparati a Mosca erano entrati nel tritacarne.Cito solo un caso fra quelli ricordati da Ugo Finetti, autore del libro “La resistenza cancellata”: l'anarchico Francesco Ghezzi. Viene arrestato nel 1929 in Urss, dov'era esule, perché, secondo il regime, egli avrebbe organizzato attentati. Gli anarchici europei non credono alle accuse e chiedono al Cremlino le prove. A ribattere beffardamente è Togliatti che - come sempre - si schiera con Stalin: “per noi comunisti, la questione delle ‘prove' è una questione che non si pone: è, anzi, una questione sciocca (...). Chiedere le prove della condanna del Ghezzi vuol dire sostenere che ogni singolo atto del governo dei soviet deve essere sottoposto a un controllo pubblico. E' evidente che a una richiesta di questo genere non possono essere favorevoli che i nemici del regime dei soviet e della dittatura proletaria".In seguito alle proteste internazionali il Ghezzi viene rilasciato nel 1931, ma tre anni dopo è di nuovo arrestato e sparisce nelle tenebre del Gulag siberiano dove muore nel 1941, a Vorkuta. ÙE' solo uno dei tanti casi. Sarà soprattutto con l'inizio del grande Terrore, verso il 1935, che l'antifascismo esule in Urss viene schiacciato da Stalin. Finetti, nel volume citato sopra , ricostruisce il ruolo terribile di Togliatti in questa tragedia, il suo scontro con Gaetano Salvemini e la drammatica lettera aperta che Victor Serge (anch'egli era stato in Urss, poi arrestato dal regime comunista e rilasciato solo grazie alla protesta internazionale) gli scrisse nel 1945, quando Togliatti era diventato ministro della Giustizia italiano: “Signor Ministro, che ne è degli antifascisti rifugiati in Urss?”.Secondo Finetti "ancora oggi si tenta di occultare soprattutto la responsabilità diretta di Togliatti in quei procedimenti giudiziari". Un esempio è il caso di Edmondo Peluso. "Nel 1964" scrive Finetti "Guelfo Zaccaria pubblica la prima documentazione su 200 antifascisti giustiziati. Il Pci nega e ci vorranno circa trent'anni perché la cifra sia riconosciuta veritiera anche da Alessandro Natta".C'è poi lo scenario spagnolo. Una delle grandi rimozioni della storiografia è il terrore che i comunisti scatenarono, su ordine di Stalin, fra gli antifascisti anarchici, socialisti, liberali, repubblicani, trotzkisti. Nel maggio 1937, scrive Paolo Pillitteri, "i comunisti, tramite la Nkvd, procedettero alla eliminazione, nella sola città di Barcellona, di 350 persone ‘nemiche', cioè trotzkiste, ferendone 2.600". Fra gli uomini di Stalin in Spagna vi furono in primo piano Orlov, protagonista delle "purghe", e - di nuovo - Togliatti, "che dirigeva il partito comunista spagnolo e le forze militari comuniste per conto di Mosca".Particolarmente clamorose (e crudeli) le eliminazioni - da parte dei sovietici - di antifascisti importanti come Nin, Berneri e Barbieri. Tutti amici di Rosselli anch'egli eliminato in quei giorni col fratello a Parigi da una fantomatica organizzazione, oggi sospettata da ricercatori scrupolosi di aver agito per conto dei sovietici (con cui i Rosselli erano allo scontro). D'altronde, dopo la vittoria franchista in Spagna, “Stalin volle l'eliminazione di non meno di 5 mila combattenti spagnoli (antifascisti, ndr) rifugiati in Urss”.Perché? Qual è lo scopo di una tale carneficina? A spiegare la guerra dei comunisti contro tutti gli altri antifascisti, secondo Pillitteri, fu proprio Togliatti su "L'Internazionale comunista" dove scriveva delle purghe staliniane. Secondo Togliatti occorreva “liberare definitivamente il movimento operaio internazionale dal lerciume trotzkista”, per questo le organizzazioni operaie dovevano essere "epurate, radicalmente e per sempre, dai banditi che sono penetrati nei loro ranghi per trascinarvi direttive e parole d'ordine fasciste".Era veramente così? Erano davvero sospettabili di "fascismo" gli epurati? E' vero il contrario. Si resta di sasso quando si scopre che proprio in quello stesso periodo del 1936 Togliatti e il suo Pci lanciano l'incredibile "Appello ai fratelli in camicia nera", che comincia con queste parole: "I Comunisti fanno proprio il programma fascista del 1919, che è un programma di pace, di libertà, di difesa degli interessi dei lavoratori. Lottiamo uniti per la realizzazione di questo programma. Fascisti della vecchia guardia! Giovani fascisti! Noi proclamiamo che siamo disposti a combattere assieme a voi... Noi non vogliamo prestarci al gioco dell'imperialismo inglese...".Questo sconcertante documento non è un imbarazzante incidente, ma esprime esattamente la strategia staliniana. A Stalin in Spagna non interessava affatto la lotta al fascismo e al nazismo. Egli perseguiva ossessivamente un altro obiettivo: l'eliminazione di tutte le possibili fonti di contagio delle idee democratiche o socialdemocratiche. E puntava a un accordo strategico con Hitler e Mussolini contro le democrazie europee.Lo constatò pure Leo Valiani in un'intervista alla "Repubblica" del 1998: "Fin dal 1937 - lo ha denunciato Trotzky - Stalin mirava a un accordo con Hitler. Avrebbe raggiunto l'intento due anni dopo con il patto Molotov-Ribbentrop". E questo infame "patto" è l'altro enorme capitolo censurato e rimosso. Sono ben pochi gli studenti italiani i quali imparano a scuola che la seconda guerra mondiale è stata scatenata da Hitler grazie al patto di alleanza stretto nell'agosto 1939 con l'Urss la quale si spartì con la Germania il bottino: la Polonia e i paesi baltici. Per ben due anni, metà della guerra, fu Stalin il grande alleato di Hitler. E i Pc europei si allinearono. Finetti ricorda il caso di uno dei fondatori del Pci, Umberto Terracini, un galantuomo, a cui ripugnava quell'alleanza col nazismo antisemita: "l'ebreo Terracini, al confino in Italia, viene espulso dal partito per aver criticato la scelta di Stalin".Fosse stato in Urss che fine avrebbe fatto? A metter fine alla sconcia alleanza nazicomunista che aveva scatenato la guerra non sarà Stalin, che avrebbe voluto intensificare il sodalizio, ma Hitler. Cosicché Tzvetan Todorov, nel suo libro sui lager, "Di fronte all'estremo", osserverà: "Che a Norimberga i rappresentanti di Stalin condannino a morte quelli di Hitler sfiora l'oscenità".A queste conclusioni ci inducono i documenti storici. Ripeto: i documenti storici. A coltivare sistematicamente la loro ignoranza e la loro "rimozione" non è l'opinione pubblica moderata, ma quella sedicente colta, quella "engagé", quella che scrive libri e articoli di storia con gli occhiali dell'ideologia. E quella che scende in piazza accanto ai “tubi digerenti” a commemorare le morti degli antifascisti, uccisi da Mussolini, sventolando bandiere rosse con falce e martello.
Needle (riassunto da Storia Libera)

5 commenti:

  1. ottimo articolo.
    Solo una precisazione storica:sono state l'Inghilterra e la Francia a dichiarare guerra alla Germania.
    ciao
    Marcello

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  2. Che pagina di storia a me quasi semisconosciuta!!
    Nel leggerla mi sono convinto ancor di più su quanto ho scritto in miei recenti post, e cioè che Stalin è stato forse anche peggiore di Hitler: gliene fregava niente dell'antifascismo; mandava a morte gli antifascisti esuli rifugiatisi in URSS; ecc.

    E la figura del "Migliore"? Come ne uscirebbe da questo resoconto storico emblematico? Ancor peggio, credo, rispetto a quello che di lui già si conosceva. Altro che "santo"! Altro che "migliore"! Sarà un brutto risveglio per quanti ancora lo esaltano, e si ostinano a "glorificarlo". Sarà per questo venire a conoscenza di fatti a lui imputabili, e tenuti fin qui gelosamente segreti, che in alcune parti d'Italia si comincia a cancellarne il nome da luoghi pubblici, come per esempio stan facendo i postcomunisti di Nova (vedere mio post UN CASO DI REVISIONISMO STORICO) col cancellare il suo nome dal centro sociale, dove si svolgono attività per il tempo libero. Altri è presumibile aspettino occasioni propizie per distogliere o cancellare quel nome da edifici e toponimi. E chi non dovesse affrettarsi a fare ciò, penso che, col venire a galla di tutti quegli episodi ancor poco conosciuti, alla fine ci farà la figura del disinformato o, peggio ancora, dell'emerito ignorante in materia. La storia non ammette ignoranza, in chi si candida a voler guidare i popoli!

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  3. Eccovi il commento di un forumista del Legno Storto in un thread sullo stesso tema.

    I partigiani dell'ultima ora o del 26 aprile (avevano famiglia), ma quanti "giacca" , criminali, disertori, renittenti. Ora tutti eroi. Credo sia giusto ricordare quanto scissi in occasione di un altro 25 aprile, mi sembra ancora attuale.
    LEGGI UN PO E TIRA LE CONSEGUENZE.

    Verità infoibata

    Frattini vuole cancellare la falce e martello, Tremaglia dice che Togliatti fu un carnefice. Tali affermazioni suscitano una violenta reazione da parte del comunista Armando Cossutta, che, come tanti suoi compagni di partito, ebbe la fortuna di non veder realizzato il criminale progetto di Togliatti di sovietizzare l’Italia, così da consentirgli un benessere, per lui ed i suoi figli , e di vivere in un paese democratico con risorse finanziarie che incarichi istituzionali possono permettergli.
    Non voglio partecipare ad una discussione sul tema, ma esporre solamente il mio pensiero.
    Giorni fa si sono ricordati i nostri morti, gettati vivi nelle foibe dai partigiani comunisti del IX°Corpus sloveno con l’aiuto della brigata comunista Natisone dove la faceva da padrone un criminale, Mario Toffanin detto Giacca, gia’ condannato all’ergastolo per omicidio plurimo, rapina, sequestro di persona e quant’altro, e in quella formazione non era il solo ad avere un simile curriculum. Fu questo personaggio, in combutta con altri criminali, che eseguì l’ordine di eliminare un gruppo di partigiani dell’Osopo che non avevano voluto assecondare l’ordine di Togliatti di permettere alle bande comuniste del IX Corpus sloveno di annettere il Friuli- Venezia Giulia alla Jugoslavia. Questo criminale disegno è documentato da una lettera nella quale lo stesso Togliatti dava ordine al comando della brigata Natisone di porsi alle dipendenze operative del IX Corpus sloveno come approvato dall’ordine del giorno che così recitava: “I partigiani riuniti il 7 novembre, in occasione dell’anniversario della grande rivoluzione sovietica, accettano entusiasticamente di dipendere operativamente dal IX° Corpus sloveno, consapevoli che ciò potrà rafforzare la lotta al nazifascismo, accelerare la liberazione del paese e istaurare anche in Italia, come già in Jugoslavia, il potere del popolo. (la dittatura comunista n.d.a.) Ma il “Migliore” non si limitò solo a questo, quando soggiornava in URSS infierì su i prigionieri italiani ed anche su quei comunisti italiani che volevano rientrare in Italia , delusi dalla realtà del “paradiso sovietico”. In Italia ,per due anni dalla fine della guerra , permise alle bande comuniste di massacrare borghesi, sacerdoti , fascisti o ritenuti tali ,fino a quando, perduta ogni speranza di sovietizzare l’Italia, a Reggio Emilia , in occasione di un comizio, ordinò alle sue fedeli bande armate di porre fine alla mattanza (secondo ricerche documentate nel libro di Panza fino ad allora ne erano stati massacrati circa trentottomila).Quel tale Mario Toffanin espatriò ,come tanti altri criminali , in Jugoslavia o nei paesi dell’Est, e rientrarono in Italia solo quando in nome della pacificazione nazionale furono amnistiati i reati criminosi commessi per motivi “politici (Porsuz ,triangolo rosso dell’Emilia ,quello della Liguria ed altre infami atrocità), ma Giacca rimase in Jugoslavia ,dove aveva amici e protettori ed anche per evitare i pesanti debiti con la giustizia per reati ordinari, ma per qest’ultimi ci pensò nel 1978 l’allora presidente della repubblica Sandro Pertini. Appena eletto , concesse la grazia a Giacca
    Oggi, finalmente si può commemorare la morte e le sofferenze di tanti nostri connazionali, i profughi rientrati in Italia venivano insultati e minacciati assecondando l’equazione diffusa e propagandata dal partito comunista per cui italiani=fascisti, jugoslavi=comunisti e questo indusse non pochi italiani, in prevalenza comunisti a giustificare e a negare il genocidio che finalmente possiamo documentare senza tema di smentita e ricordare le foibe, non solo come erano descritte fino ad oggi nei libri scolastici , “varieta’ di doline ed anfratti frequenti in Istria”, ma come luoghi di martirio per gli uni e di bestiale sfogo antitaliano alimentato da una nefasta ideologia che tanti lutti e miseria ha causato nel corso del ventesimo secolo. Per queste ragioni ritengo debba essere cancellata la falce ed il martello e la memoria di uno squallido e criminale personaggio :Togliatti, ma Secchia e Longo non furono da meno”. E per chiudere: Una notizia curiosa: Mario Toffanin percepì una pensione INPS di 700.000 lire fino alla sua morte. A tanti altri campioni di “libertà, pace e democrazia” fù elargita una pensione (anche grazie alla legge Mosca). Ricordiamo quel tale Nicolini che scontò ingiustamente , per ordine del P:C:I:, dieci anni di prigione per l’assassinio del sacerdote don Pessina , ucciso da un alto esponente del partito comunista, scappato in Cecoslovacchia. Rientrato in Italia , fu eletto deputato per metterlo a riparo della giustizia (immunità parlamentare). Al Nicolini il governo D’Alema concesse un risarcimento miliardario ed un sostanziosa pensione. La solidarietà così pubblicizzata dai comunisti e’ solo praticata all’interno dei loro affiliati, ma a spese di tutta la comunità nazionale. Per queste ragioni, che non sono tutte, proporrei il reato di apologia del comunismo equiparandolo a quello di apologia del fascismo (quest'ultimo non avrebbe più ragione di essere).

    nazzareno romano

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  4. i comunisti buttarono i fascisti nelle doline

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  5. legati con i ferri uno scivolava e tutti gli altri a pressso e morivano

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